giovedì 3 novembre 2016

IL GIUDICE ACCOGLIE IL RICORSO: SU BREXIT DOVRÀ VOTARE IL PARLAMENTO

Royal Court2.jpgL'Alta Corte di Giustizia ha accolto il ricorso e ha decretato che l'avvio della Brexit non potrà avvenire senza la ratifica del Parlamento britannico. 

I Giudici hanno dato torto a Theresa May, che riteneva di poter procedere all'avvio della Brexit senza l'approvazione del Parlamento, in virtù della cosiddetta "prerogativa reale": l'Alta Corte di Giustizia di Inghilterra e Galles ha accolto il ricorso presentato agli inizi di ottobre ed ha stabilito che il Parlamento dovrà esprimere il suo parere sul processo di uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, prima che i negoziati possano iniziare.

Questo significa che la Premier inglese dovrà presentare al Parlamento il suo piano sull'avvio della Brexit e i suoi progetti per le conseguenti trattative, e sottoporli alla votazione della House of Commons e della House of Lords. Secondo i media, le conseguenze potrebbero essere molteplici: potrebbe prevalere l'opzione per la "Soft Brexit", che prevede la permanenza della Gran Bretagna nel mercato comune europeo e il mantenimento della libera circolazione dei cittadini; potrebbe essere indetto un secondo referendum, oppure potrebbero essere indette elezioni anticipate; addirittura, in ultima analisi, la Brexit potrebbe essere annullata.

Ovviamente, la sentenza non è stata accolta in maniera morbida dal Governo: la Premier ha confermato la sua volontà di "rispettare il risultato del referendum" e ha dichiarato che farà appello alla Corte Suprema.
Da parte sua Nigel Farage, leader ad interim dell'UKIP, ha affermato che il verdetto "scatenerà la rabbia della gente" e si è detto timoroso che "ora si farà di tutto per ritardare o fermare l'avvio dell'articolo 50".

Ricordiamo che il ricorso era stato presentato da un gruppo di oppositori della Brexit, tra i quali l’imprenditrice Gina Miller, la quale aveva spesso affermato di volersi opporre con “con mezzi legali” al fatto che il governo “potesse passare sopra il Parlamento”. I ricorrenti sono stati assistiti da un prestigioso team di avvocati.