lunedì 24 ottobre 2016

EFFETTO BREXIT: L'ESODO DELLE BANCHE DALLA CITY

Molti istituti di credito sarebbero pronti a lasciare Londra già dalla fine dell'anno

London, City, Building, AbendstimmungSecondo Il Fatto Quotidiano, è imminente la "fuga" di molte banche dalla City Londinese: potrebbe avvenire già a partire dalla fine dell'anno, almeno per alcuni degli istituti bancari di minori dimensioni. A dichiararlo è stato Anthony Browne, responsabile British Banking Association dal 2012, in un suo articolo sulla testata britannica Observer.

Nell'articolo, Browne sostiene che è il clima di incertezza creato da Brexit a preoccupare i banchieri, in particolare per quanto riguarda il mantenimento dei passporting rights, grazie ai quali istituti di credito e istituti assicurativi possono operare negli altri paesi dell'Unione Europea quasi senza formalità burocratiche, e senza che sia necessario ottenere l'autorizzazione dal Paese in cui si vuole esercitare.

L'aspetto peggiore di questa situazione sarebbe, sempre secondo Browne, la mancanza di volontà da parte del governo May di aprire un dialogo con gli istituti finanziari, che hanno avanzato specifiche richieste fin dai primi momenti della vittoria del Leave al referendum. In particolare, i ministri
David Davis, con delega per la gestione del processo Brexit, e Liam Fox, responsabile del Commercio Internazionale, si sarebbero mostrati poco disposti a dialogare.

Secondo David Bloom di HSBC, la forte svalutazione della sterlina nell'ultimo periodo ha tra le sue cause principali anche questo "scontro" tra le richieste dei banchieri e le risposte, o non risposte, del Governo britannico.