giovedì 15 settembre 2016

BREXIT, È SCONTRO FRA LA HOUSE OF LORDS E THERESA MAY

Presa di posizione della Camera dei Lord contro la dichiarazione della Premier di non voler coinvolgere il Parlamento nell'avvio del processo di uscita

Fin dai primi giorni successivi al referendum, una delle questioni più dibattute è stato il ruolo del Parlamento britannico in merito alla decisione di dare l'avvio all'articolo 50, innescando così ufficialmente il processo di uscita.

Come riportato dal il Sole 24 Ore, i pareri sono sempre stati contrastanti: da una parte, molti sono convinti che il Parlamento è sovrano, e non può quindi essere escluso da una decisione di tale importanza e rilevanza; dall'altra, ci sono coloro che invece sostengono che il Governo può agire indipendentemente invocando la "prerogativa reale", ovvero di esercitare il potere di governo per conto della Regina.
Proprio a quest'ultima prerogativa si è appellata Theresa May non molto tempo fa, quando ha dichiarato di essere intenzionata a procedere all'avio della Brexit senza richiedere il parere del Parlamento.

Al contrario, un rapporto della Commissione Costituzionale della House of Lords sostiene che, prima di invocare larticolo 50 e avviare le procedure di uscita dall'UE,  il Governo britannico è tenuto a richiedere e ottenere l’approvazione del Parlamento. Secondo i membri della House of Lord, procedere senza il parere parlamentare rappresenterebbe un «precedente preoccupante», oltre ad essere  «costituzionalmente dubbio».

La questione verrà anche discussa nelle aule di tribunale, perchè che uno degli studi legali più prestigiosi del Regno Unito  ha dato avvio a una causa all’Alta Corte, nella convinzione che, che se la May avviasse l’articolo 50 senza acquisire il parere preventivo del Parlamento, agirebbe oltre i suoi legittimi poteri. Il giudice dell'Alta Corte ha già dichiarato che il caso è «di grande importanza costituzionale» e potrebbe passare entro la fine dell'anno addirittura alla Corte Suprema.