venerdì 26 agosto 2016

BREXIT: BANCHE TEDESCHE, NESSUN PRIVILEGIO PER ALCUNI SETTORI

Brexit"In nessun modo possiamo accettare che dai negoziati con la Gran Bretagna sui rapporti con la Ue nel dopo-Brexit escano dei do ut des,
ad esempio lasciando libero accesso alle auto tedesche sul mercato britannico in cambio della libertà delle banche britanniche sul mercato finanziario tedesco", ha detto Michael Kemmer, direttore generale dell'associazione bancaria tedesca, BdB, a Francoforte, aggiungendo che deve valere il principio della reciprocità con uguali diritti per tutte le parti e nessun trattamento privilegiato per alcuni settori.

Secondo quanto riporta Die Welt, si capisce lentamente quali siano gli obiettivi del governo britannico nei negoziati con la Ue per il dopo-Brexit. Prima di tutto Londra vuole cancellare la libera circolazione dei cittadini della Ue verso la Gran Bretagna e non vuole più contribuire al bilancio comunitario ma questo comporterebbe un'uscita della Gran Bretagna dal mercato comune. Il rischio a questo punto è di definire i rapporti tra Londra e Bruxelles con una serie di accordi singoli con tutte le possibili conseguenze del caso, ad esempio cedendo su un certo terreno in cambio di concessioni dalla Gran Bretagna su un altro ed è proprio questo il rischio che il settore bancario tedesco non vuole correre.

Per Kemmer, Francoforte ha ottime prospettive di diventare la principale piazza finanziaria della Ue dopo l'uscita di Londra che "perderà sicuramente in importanza" ma il governo tedesco deve diventare più attivo non solo sbarrando la strada ad accordi do ut des ma anche eliminando tutti gli ostacoli che finora hanno reso difficile l'insediamento di banche britanniche a Francoforte ad esempio la non deducibilità della tassa sulle banche. Da Berlino "è necessario un chiaro impegno in questo senso", dice ancora Kemmer, e un lavoro attivo per lo spostamento dell'Autorità bancaria europea da Londra a Francoforte, un punto su cui "Parigi si sta muovendo in modo molto più propositivo".
PUBBLICATO DA: www.milanofinanza.it